“Che si guardino attorno”

L’ecologia oggi è argomento di grande attualità, ne parlano tutti, molte sono le iniziative per la salvaguardia dell’ambiente… ma, proviamo ad immaginare “un prete di campagna”, come amava definirsi Don Paolo Chiavacci, il quale già 50 anni fa, possiamo dire “in tempi non sospetti” percepì la necessità di intervenire per sensibilizzare le persone su questo tema oggi così attuale.

Il libro “Don Paolo Chiavacci profeta dell’ambiente. Un eco della Laudato Sì alle pendici del Monte Grappa” ci narra la vita di Don Paolo Chiavacci (1916-1982).
Nato a Crespano del Grappa (Treviso), laureato in Giurisprudenza, fu ufficiale degli Alpini in Albania (dove iniziò a maturare la vocazione religiosa) e in Francia.
Rientrato al suo paese dopo anni di guerra, il Tenente Paolo Chiavacci un giorno decise che era stanco di essere sempre “contro” qualcuno, era stanco degli “orrori” delle guerra; si innamorò delle cose belle, buone, positive… e diventò Don Paolo Chiavacci.
Prete nel dopoguerra a Treviso tra gli sfollati rimasti privi di casa, infine negli anni Cinquanta fu fondatore alle pendici del Monte Grappa, in una casera di fami­glia, della Casa don Bosco, che dopo la sua morte diventerà il Centro don Chiavacci.
In anni insospettabili, elabora un percorso che conduce a Dio attraverso il Creato, non solo da contemplare ma da studiare, attraverso conferenze e corsi che abbracciano tutte le scienze, dalla botanica alla zoologia, dalla geologia all’astronomia.
“Dite ai giovani che si guardino attorno” scriveva Don Paolo Chiavacci ai Presidi e ai Docenti dell’epoca, spiegava che siamo circondati da cose utili e meravigliose, piante, animali, l’universo… dobbiamo averne cura e cogliere il beneficio psicologico che ci viene dato nell’ammirare tale bellezza.
Diceva che “non uccidere” vuol dire anche non inquinare, non distruggere ciò che abbiamo ricevuto “in prestito” e che dobbiamo conservare intatto per le future generazioni.
Tematiche queste, oggi trattate anche da Papa Francesco nella seconda enciclica, ma all’epoca pochi pensavano che l’uomo potesse arrivare a danneggiare l’ambiente in modo così pericoloso; per troppi anni purtroppo la vita è stata vissuta “come non ci fosse un domani”, con i risultati negativi che oggi possiamo constatare.
Quindi la sua “missione” all’epoca incontrò resistenze e difficoltà in molti ambienti; il problema era sottovalutato, ricordiamo inoltre che Fede e Scienza all’epoca non si affiancavano con facilità.
Questo bellissimo libro “Don Paolo Chiavacci profeta dell’ambiente. Un eco della Laudato Sì alle pendici del Monte Grappa”, è stato presentato giovedì 9 giugno a Ca’ dei Carraresi a Treviso.

FRANCESCO CHIAVACCI LAGO

Scritto da Francesco Chiavacci Lago, pronipote del sacerdote e figlio del giornalista Giorgio Lago, e da Umberto Folena, scrittore ed editorialista di Avvenire.
Nel corso della presentazione sono intervenuti Dino Boffo, già direttore del quotidiano nazionale Avvenire, Don Giovanni Scavezzon, presidente dell’Associazione Don Paolo Chiavacci, Francesco Chiavacci Lago, autore del libro, Silvia Favaro, collaboratrice storica di Don Paolo Chiavacci, Don Paolo Magoga, direttore del Centro Don Paolo Chiavacci, Monsignor Michele Tomasi (Vescovo di Treviso) e Umberto Folena, coautore del libro. A 40 anni dalla sua morte, i racconti di coloro che hanno conosciuto, frequentato e aiutato il sacerdote, con le testimonianze fotografiche e video, ci hanno fatto comprendere che era un uomo di scienza, di grandissima Fede e soprattutto che non era la sua una cultura “fine a se stessa”, ma era un uomo assolutamente “operativo”, Don Paolo Chiavacci lavorava giorno e notte anche fisicamente, oltre a creare progetti per il futuro dei giovani e delle famiglie. Oggi la sua biblioteca è a disposizione di tutti, soprattutto dei giovani; già molti studenti hanno potuto sviluppare i loro studi e le loro Tesi di Laurea grazie a questo dono lasciato da Don Paolo.
INFO: www.centrodonchiavacci.it

di Nicoletta Bortolozzo