LA SCIENZA PERDUTA DELLA PREGHIERA, Gregg Braden

La preghiera come la conosciamo oggi, ha ben poco a che fare con le antiche tradizioni che sono state tramandate per migliaia di anni. Gregg Braden dopo lunghi viaggi e ricerche presso popoli e culture diverse, ci introduce al modo giusto di pregare per ottenere che le nostre richieste vengano esaudite. I nostri avi ci hanno tramandato la conoscenza della preghiera, del perché funziona e dell’uso che possiamo farne.
Il segreto non si cela nelle parole delle preghiere, ma in una dimensione più profonda per comprendere il reale potere che ci attende quando vi ricorriamo. I grandi maestri invitano a trovare le condizioni in cui il desiderio del tuo cuore può diventare la realtà del tuo essere. Per trovare le condizioni in cui il desiderio più profondo del nostro cuore possa diventare realtà, dobbiamo comprendere il rapporto che intratteniamo con noi stessi, col mondo e con Dio. È racchiuso in noi, un potere che ci consente di comunicare con la forza che determina la nostra esistenza.
Ma ora i popoli di questo mondo sono pronti per qualcosa di più della sofferenza e dell’incertezza? Cosa possiamo fare per migliorare le cose? Prima di tutto bisogna capire che ogni individuo ha la responsabilità di vivere nella felicità o nella sofferenza.
Nella tradizione Navajo si recitava la preghiera della bellezza, la bellezza di cui ti circondi, la bellezza secondo cui tu vivi, la bellezza su cui fondi la tua vita.

Essi erano consapevoli, ancora prima della scienza, che esiste un collegamento fra il mondo interiore e quello esterno grazie al quale ogni uomo ha il potere di modificare la chimica del proprio corpo ed influenzare in senso quantistico le possibilità presenti nel mondo. Bellezza, benedizione e preghiera sono gli strumenti di cambiamento di cui disponiamo. Benedire significa lasciare andare ciò che ha prodotto sofferenza, interrompendo così il ciclo del dolore. L’atto di benedire spalanca una porta per cominciare a star meglio. Ecco che la modalità perduta di preghiere non si basa né sulle parole né sulla esteriorizzazione. Il potere è fondato sulle emozioni, sulla capacità di evocare in noi stessi la sensazione che la nostra preghiera sia già stata esaudita.
Questa specifica qualità di sentimento riesce effettivamente a parlare con il campo che collega  l’umanità col mondo. Possiamo riappropriarci del potere di contribuire alla guarigione fisica e psichica della nostra vita e dei rapporti con gli altri.
Su che cosa si basa allora il perduto modo di pregare? Sul riconoscimento di uno spirito divino, una forza misteriosa e confortante che è dentro di noi. Come usare questa forza invisibile per realizzare la guarigione del corpo fisico e dei rapporti interpersonali? A differenza delle preghiere tradizionali, questo modo di pregare non fa uso di parola. Si basa piuttosto sul linguaggio silenzioso delle emozioni umane. Ci invita a evocare in noi stessi un senso di gratitudine e apprezzamento come se le nostre preghiere fossero già state esaudite. Nel ventesimo secolo la scienza moderna ha riscoperto quello spirito sotto forma di campo energetico, una grande calamità che attira costantemente gli uni verso gli altri e ci collega con un potere superiore. Possiamo dire che il sentire è la vera preghiera, è ciò che accade interiormente.
Possiamo dare potere alle nostre preghiere circondandoci dei nostri desideri già realizzati, andando al di là del dubbio che spesso accompagna la natura del nostro desiderio.
Questa modalità perduta si fonda unicamente sulle emozioni e  riconosce la nostra capacità di comunicare con quella forza intelligente che crede di contribuire al risultato. Si tratta di sentire in noi un’emozione chiara e potente che corrisponde a ciò che proveremmo se le nostre richieste fossero già state esaudite. Attraverso questo linguaggio noi assumiamo un ruolo attivo per realizzare la guarigione del nostro corpo fisico, avere migliori relazioni e vivere nell’abbondanza.
Vivere nella gratitudine e nella ringraziamento permette all’organismo di rilasciare sostanze chimiche che sostengono la vita e rafforzano il sistema immunitario.  Benessere e rilascio di energia emanano dall’atto del ringraziare anziché da quello di desiderare ardentemente, tipico delle richieste di aiuto. La sottile differenza tra benessere e desiderio è data dal potere di distinguere fra chiedere e ricevere.
Si tratta di concepire l’esistenza di un collegamento diretto fra gli eventi della nostra vita quotidiana e la qualità dei nostri sentimenti. La responsabilità della nostra salute, della nostra qualità della vita e del nostro benessere va oltre la sfera del caso e della sfortuna, ponendola direttamente nelle mani di ciascuno di noi.
Oggi è stato scientificamente provato che le emozioni che affermano la vita come la gratitudine, la compassione e l’amore promuovono nell’organismo l’abbassamento della pressione sanguigna e rilascio di ormoni favorevoli al rafforzamento delle risposte immunitarie. Medicamenti da assumere quanto prima, oggi più che mai.

di  Cinzia Zanardo