La cura di Kampana by Ateliertredici

Il senso del bel design di Andrea Marchesini ed Eleonora Franceschini

Nella Marca gioiosa al 98mo posto su 130 della graduatoria del Festival di Trento e del Sole 24H per numero di giovani imprenditori, Ateliertredici, risale la corrente e conquista l’attenzione del pubblico internazionale a Milano con Kampana, una seduta rotante per correggere i problemi posturali.

Ateliertredici si racconta così “un duo creativo, un’idea, un luogo. Unendo le competenze acquisite nel mondo delle arti visive e della progettazione, abbiamo deciso di dar vita a uno studio che si occupa di comunicazione, arte e design.”
I due ventenni che l’hanno fondato sono Andrea Marchesini e Eleonora Gioia Franceschini.
Eclettici e con uno sguardo nuovo sulle materie di loro interesse, combinano studi internazionali ed esperienze aziendalistiche nei settori food, arte, economia circolare.
Hanno scelto di restare a Treviso nonostante gli Erasmus compiuti ed i compagni universitari impegnati in percorsi di carriera internazionali. Restare in provincia e fronteggiare la mancanza di risorse umane, il tessuto imprenditoriale largamente over 50, il cinismo dei maggiori che non sostengono il futuro in do minore.
Secondo Mario Pozza, artigiano e presidente dell’ente camerale di Treviso Belluno, in dieci anni le imprese condotte da imprenditori sotto i 50 anni sono diminuite di oltre novemila aziende, di queste 7500 a Treviso.
Andrea Marchesini al Salone del Mobile di Milano 2023, ha consegnato attraverso Kampana la propria risposta ad un bisogno diffuso di prevenzione e profilassi delle sciatalgie da errate posture. Una risposta bella e funzionale ad un problema – la disfunzione posturale – che affligge, in Italia il 10 % della popolazione, tanto che è imminente la sua definizione a patologia dal Ministero della Salute. I disturbi più frequenti dovuti a disfunzione posturale sono: mal di schiena (61% ), mal di testa (55%), tensione o dolore alle spalle (49%), dolore al collo (47%). In Italia l’assenza sul lavoro per problemi posturali costa più di 3 miliardi di euro l’anno.
Nella brezza di questa fresca tarda primavera, al lancio in presenza del sito kampanadesign.com, rivedo i giovani volti di Andrea Marchesini ed Eleonora Gioia Franceschini. Ed ecco cinque domande ai creatori ed ora produttori e venditori di Kampana.

Kampana sarà venduta online sui mercati nazionale ed internazionale. Perché avete scelto questo tipo di modalità ed organizzazione distributiva?
“La vendita online rappresenta per noi il primo importante step per analizzare quali siano i mercati più interessanti, pur rimanendo flessibili e veloci. Kampana è proposta nella versione legno, cartone e acciaio, tutte personalizzabili negli elementi tessili. Ed è il risultato di una rete di produzione che copre le province di Treviso e Venezia. Nel lungo termine, invece, ci siamo posti l’obiettivo di approfondire l’omnicanalità, grazie anche a collaborazioni che ci consentiranno di arrivare in altri paesi e raggiungere nuovi mercati”.

Che obiettivi imprenditoriali vi siete dati a breve e medio periodo?
“A breve periodo sicuramente l’obiettivo è quello di introdurre Kampana diffusamente nel mercato internazionale e di costruire una solida awareness intorno alla sua funzionalità e unicità. Per farlo, cominciamo con la vendita online e la comunicazione multicanale toccando diversi paesi europei e non. Il secondo step sarà sicuramente consolidare i rapporti con i potenziali partner internazionali che ci hanno contattati per poter lavorare con noi. Il terzo è scalare nuovi modelli di organizzazione produttiva”.

Siete stati invitati al Salone del Mobile nello spazio del Salone Satellite quali giovani talenti. Come avete costruito l’interesse degli operatori di settore per la vostra Kampana?
“Rientrare tra i migliori 550 designer emergenti a livello mondiale è stata una soddisfazione incredibile. La sfida è stata sicuramente raccontare ad un pubblico esperto il nostro prodotto e, più di tutto, convincerli che si trattava di una reale soluzione ad un problema diffusissimo. Per farlo ci siamo resi conto che il metodo migliore era lasciare che fossero loro stessi, e le loro sensazioni, a descrivere l’esperienza vissuta con Kampana.
Così abbiamo deciso di far provare Kampana alle persone, lasciandole avvicinare ad essa per studiarla e utilizzarla per la prima volta; una scelta che ci ha sicuramente premiati. Infatti, rendere sperimentabile un nuovo design, in diretta, ha generato estrema curiosità e voglia di approfondire l’oggetto e la sua storia. Il movimento di Kampana e, così, i suoi benefici sono stati vissuti in prima persona da tutti, convincendoli della sua unicità e utilità. Il risultato poi è stato davvero strabiliante quando, grazie alla fila che si formava sempre al nostro stand, abbiamo attirato, tra gli altri, l’attenzione del Corriere della Sera e di Sky TG24 che ha deciso di aprire il servizio sul Salone Satellite con il nostro progetto.
Tutto ciò ci ha permesso di farci conoscere e apprezzare dagli addetti ai lavori di USA, India, Korea, ecc. aprendoci a opportunità che prima avevamo solo immaginato”.

Kampana è stata pensata da un giovanissimo talento di periferia. In che modo una città di provincia sostiene lo sforzo imprenditoriale di una start up?
“Crediamo sia necessario trovare i giusti interlocutori, persone e aziende che condividano con noi lo slancio verso il futuro e la passione per il presente. Sicuramente non è una cosa facile, spesso ci scontriamo con la realtà, ma le affinità elettive, nella vita come nel lavoro, sono cosa rara.
Noi ragioniamo in quella direzione, cerchiamo la squadra e, in questo, i giovani imprenditori si sono dimostrati più vicini al nostro sentire. Fiera Milano, inoltre, è stata sicuramente una grande opportunità che ci ha dato prova delle enormi occasioni che possiamo costruirci anche e, soprattutto, fuori casa”.

Non siete architetti ma vi occupate di bellezza, funzionalità, stile, comunicazione. Che contributo volete dare al design e all’Italian style?
“L’estetica è una funzione: serve a circondarci di cose sensatamente belle, di esperienze artistiche o creative, è un atto di cura verso se stessi e gli altri.
Lo afferma anche una disciplina relativamente recente come la neuro estetica che, dati scientifici alla mano, spiega perché frequentare e usare bellezza allunga la vita. Il design propone di fermarsi a ragionare, a contemplare la realtà con uno sguardo nuovo. Mentre lo si compie, si genera un inevitabile cambiamento. È il tentativo di consegnare a tutti strumenti nuovi, non un nuovo mondo.
E poi c’è la memoria, che abbiamo ripreso nella linea di Kampana- una campana, appunto. La memoria ha una funzione importante e, infatti, nessuno parla di rivoluzione, di fare tabula rasa per ricostruire. È un andare avanti fluido ma diverso.
A fronte di questo, forse è più corretto domandarsi dove sta andando la specie umana, di cui il design è certamente una sintesi materiale eccellente.
In questo contesto ci collochiamo noi, che crediamo fortemente nell’atto creativo ma siamo consapevoli che per arrivare all’obiettivo occorre sempre un’attenta costruzione dei processi progettuali e produttivi. I nostri progetti nascono sì dalle intuizioni ma si sviluppano seguendo una chiara strategia.
In questo senso ci auguriamo che Kampana porti il nostro stile, che è anche quello italiano, fatto di sapiente manifattura e cura nei dettagli, oltre i confini del nostro paese e, attraverso la nostra partecipazione al Salone del Mobile, possiamo dire di aver creato i presupposti affinché ciò avvenga”.

di Sabrina Danieli Franceschini