La preziosa e importante attività del SUEM: dall’elicottero all’ambulanza.

Da sempre un elicottero suscita grande fascino e questa attrazione, secondo uno studio, pare sia collegata alla nostra infanzia. Quando le sue eliche sono in movimento sopra la nostra testa alziamo lo sguardo e accompagnamo il velivolo fino a quando sparisce dalla nostra vista.
Se però ci accorgiamo che è di colore giallo allora il fascino svanisce e lascia posto alla tristezza perchè sappiamo che appartiene al SUEM e che se si è alzato in cielo non è per motivi turistici ma per intervenire in soccorso di qualcuno. Lo stesso disagio lo avvertiamo quando passa una ambulanza con le sirene spiegate per aprirsi i varchi in mezzo al traffico.

Ma com’è strutturato il SUEM?
A parlarcene è Marialuisa Ferramosca, Direttore del SUEM dal 2021.
“Il SUEM-118, è un servizio complesso, possiamo sintetizzare dicendo che garantisce il soccorso extraospedaliero di emergenza – urgenza sanitaria sul territorio della AULSS2, che ricopre l’intera Provincia di Treviso, le missioni con l’elisoccorso invece coprono un territorio più ampio anche al di fuori dell’area provinciale, di notte sull’intero territorio regionale. In Veneto il Servizio viene attivato dall’utente attraverso il numero telefonico breve 118. Nella Regione sono presenti 7 Centrali Operative, ove pervengono le richieste di soccorso, una per ogni capoluogo”.

Su quanti collaboratori può contare?
“Nella sede di Centrale Operativa, qui a Treviso l’organico è di 103 Operatori, 8 medici, più la sottoscritta, anestesisti e rianimatori esperti, 46 infermieri di cui 24 dedicati anche all’elisoccorso, un Coordinatore infermieristico, 1 Medico coordinatore e 45 tra OSS e Autisti Soccorritori.
Oltre al personale istituzionale è presente in sede l’equipaggio di volo, Piloti e Tecnici di volo di Avincis e il Tecnico del CNSAS (Corpo nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico) che accompagna l’equipaggio sanitario in elisoccorso supportandolo nelle missioni speciali in territorio impervio, per lo più montano, ove si rende necessario utilizzo del verricello e sicurezza nella movimentazione a terra.
Sono presenti poi equipaggi che collaborano con il SUEM in rapporto di convenzione/appalto
Gestiamo poi il coordinamento di tutti gli equipaggi di soccorso che vengono attivati dalle altre basi della Ulss2”.

Ci descriva il servizio della Centrale Operativa di Treviso.
“Alla Centrale Operativa pervengono h24 le richieste di soccorso dal territorio, una media di 430 al giorno, gli Operatori di Centrale, Infermieri che a turno effettuano anche missioni in ambulanza o automedica o elicottero, seguendo la procedura di “ Disptach” (intervista telefonica) regionale, accolgono la richiesta di soccorso, attribuiscono un codice di gravità ( rosso pericolo di vita, giallo urgente potenzialmente evolutivo, verde non urgente, bianco può attendere alcune ore ) e attivano il mezzo di soccorso più vicino e più adeguato con finalità di assicurare tempestivamente e adeguatamente l’erogazione delle prestazioni di soccorso al cittadino che versa in uno stato critico di salute. Le basi da cui possono partire i mezzi di soccorso, oltre Treviso ovviamente, sono i Pronto Soccorso della Ulss2 (Oderzo Montebelluna Castelfranco Vittorio veneto e Conegliano) e altre basi istituite nelle aree più distanti dagli Ospedali: Mogliano Veneto, Crespano, Soligo, Valdobbiadene.
Durante la settimana in orari diversi per lo più serali e durante il fine settimana sono attive altre basi ambulanza gestite dalle Associazioni di Volontari del Soccorso: Croce Rossa, Italiana, Croce Bianca Italiana, Croce Azzurra, Croce Verde di Montebelluna, Prealpi soccorso, Pedemontana Emergenza, Esam, Prealpi Soccorso. Forniscono un prezioso supporto anche in caso di grandi emergenze e in tutti gli eventi che richiedano un grande dispiegamento di mezzi ed equipaggi.
Nell’organizzare la risposta alle urgenze ed emergenze, il 118 si coordina con le altre Aziende Sanitarie ed Enti/Organismi Pubblici e Privati accreditati che operano nell’ambito del sistema di emergenza sanitaria, al fine di integrare le attività e le informazioni necessarie a garantire la continuità assistenziale in emergenza sanitaria in tutto il territorio. La risposta alle urgenze sul territorio, in particolare i traumatismi da incidente stradale prevedono l’attivazione dei Vigili del fuoco e delle Forze dell’Ordine.
Qualora sia necessario, opera funzionalmente con le altre Centrali Operative 118 delle altre Provincie regionali e, in caso di eventi catastrofici e di maxiemergenza, si coordina anche con le amministrazioni competenti in materia di Protezione Civile.
La Centrale Operativa coordina anche il sistema di trasporto sanitario, affidato alla Cooperativa Castel Monte, a favore degli utenti non deambulanti”.

Quanti anni ha il 118?
“Il Sistema 118 è stato istituito a seguito di Decreto Legge, il 27 marzo del 1992” abbiamo da poco festeggiato il trentennale con una giornata “Suem porte aperte” invitando la popolazione a visitare la nostra Sede”.

Come fate per gli interventi notturni in elicottero?
“Da settembre 2021 la Regione Veneto ha attivato il primo elisoccorso notturno affidandone la gestione alla base SUEM Ulss2 di Treviso; di fatto copre le esigenze dell’intera Regione. L’elisoccorso notturno è effettuato grazie all’utilizzo da parte dei Piloti dei visori “a intensificazione di luce” “Night Vision Googles” (NVG), l’introduzione di questa tecnologia, precedentemente usata solo in ambito militare, consente ai piloti una visione migliore durante volo ed atterraggio, permette di focalizzare orizzonte e terreno di osservare le condizioni meteorologiche e di identificare rilievi e ostacoli a distanza anche in assenza di luce”.

A quale velocità viaggia?
“Può raggiungere la velocità massima di 300 km all’ora ed ha una autonomia di 3 ore”.

A chi sono attribuire le spese di intervento con l’elicottero?
“La delibera della Regione del 2011 stabilisce che gli interventi di soccorso sia con elicottero che con ambulanza sono con onere a carico del Sistema Sanitario Regionale, sono invece con onere a carico all’utente se la richiesta dell’elicottero è sostenuta da imprudenza e superficialità, ad esempio chiamate per recupero in montagna da parte di utenti, spesso non adeguatamente preparati e con abbigliamento non idoneo, che per stanchezza non riescono a rientrare da una escursione o chiamate per recupero di persone illese che durante l’attività di volo libero si ritrovano appese ad alberi o incastrate in altri ostacoli”.

Cos’è per lei un incidente?
“E’ importante la narrazione delle parole! L’incidente non è un incidente, “accident is not an accidente”, l’incidente è sostenuto sempre da un mancato rispetto delle regole.”

Ci dà qualche numero legato alla vostra attività…
“Nel 2022 abbiamo ricevuto 152 mila chiamate, effettuato 60 mila missioni di soccorso di cui 12 mila per traumi”.

Come fate a capire l’importanza della chiamata e quindi dell’intervento?
“Gli Operatori di Centrale, sono formati, conducono l’intervista telefonica seguendo la procedura Regionale, attraverso le informazioni che chiedono e ricevono dal chiamante attribuiscono il codice di gravità previsto. L’equipaggio inviato quando arriva sul posto può confermare il grado di gravità presunto o segnalare necessità aggiuntive”.

Si spieghi meglio.
“A volte possiamo essere chiamati per un incidente che in uscita viene identificato come codice” Rosso” (pericolo di vita), “Giallo” (urgenza), “Verde” può attendere qualche minuto in più, “Bianco” può attendere con calma. La situazione però potrebbe essere diversa, quando l’equipaggio sanitario arriva sul posto conduce la valutazione del paziente ed attribuisce un codice numerico di rientro che viene comunicato alla Centrale Operativa che a sua volta lo comunica al Pronto Soccorso che dovrà accogliere il paziente ( 3 grave, pericolo di vita, 2 urgente potenzialmente evolutivo, 1 non urgente)”.

Quando esce l’automedica?
“L’automedica è attrezzata per il supporto vitale avanzato: l’equipaggio è costituito dall’ Infermiere e dal Medico Anestesista Rianimatore; viene attivata nei codici rossi ove già dalla chiamata sono presenti elementi di gravità clinica del paziente. Viene attivata in supporto all’ambulanza., l’automedica non trasporta il paziente, rappresenta il mezzo per inviare il Rianimatore e poterlo successivamente inviare in supporto ad altri interventi senza vincolarlo al trasporto in ambulanza quando la sua assistenza non è necessaria”.

Di cosa è orgogliosa?
“Di operare con personale profondamente motivato e disponibile che vive il lavoro come mission.”

Ha un sogno nel cassetto?
“Il primo nel cassetto ma che abbiamo già tirato fuori, è relativo alla formazione e divulgazione della popolazione e parlo di qualsiasi cittadino, per la gestione dell’arresto cardiaco e l’insegnamento delle manovre salva vita in caso di inalazione di corpo estraneo soprattuto nei bimbi piccolini.
Qualche numero sull’arresto cardiaco, per cogliere l’importanza del sogno: in Italia avvengono 60 mila arresti cardiaci all’anno, uno ogni 9 minuti; e il 70% si verifica alla presenza di persone e di questo 70%, solo il 15% riceve un massaggio cardiaco da parte dei presenti, manovra che insieme all’utilizzo del defibrillatore può salvare dall’arresto ma solo se si interviene tempestivamente; ogni minuto che passa da un arresto cardiaco senza effettuare le compressioni toraciche la persona in arresto perde 10 probabilità su 100 di salvarsi …”

Bisognerebbe che questo primo soccorso fosse studiato nelle scuole…
“Stiamo facendo grandi passi in avanti sia per la divulgazione che la sensibilizzazione. In altri Paesi Europei le manovre di rianimazione vengono insegnate a scuola già ai ragazzi dodicenni.
Gli Operatori di Centrale sono preparati per fornire all’utente che chiama per un arresto cardiaco o per un soffocamento da corpo estraneo, inviati immediatamente i mezzi di soccorso, tengono in linea l’Utente guidandolo nelle manovre.. anche persone che non hanno mai effettuato una compressione toracica sono riuscite ad effettuarle e ad utilizzare il defibrillatore, guidati dall’Operatore di Centrale che rimane in supporto fino all’arrivo dell’equipaggio”.

Chi è Marialuisa Ferramosca

Laureata a Padova in medicina e chirurgia Generale, fino al 1999 lavora come chirurgo in 4° Chirurgia al Cà Foncello e contemporaneamente svolgeva lavoro in reparto e anche in Sala Operatoria, anche come primo operatore, per interventi di elezione ma anche di Urgenza e in Pronto Soccorso poi, siamo verso la fine del 1999 chiede il trasferimento al SUEM dove effettua negli anni più di 3000 missioni di soccorso. Nel 2005 diventa medico Coordinatore di Centrale Operativa, nel 2017 riceve l’incarico professionale di Alta specializzazione nella Attività di pianificazione e di soccorso nelle grandi emergenze “successivamente Direttore Facente Funzione fino a quando, nel 2021, viene nominata Direttore della U.O.C. SUEM
Insignita nel 2014 del titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana
E’ praticante di arti marziali vietnamesi, atleta agonista di Viet Tai Chi, cintura blu presso la scuola Tinh Vo Mon a Treviso
Appassionata di tiro è iscritta al poligono Tiro a Segno Nazionale Sezione di Treviso

 

di Giampaolo Zorzo