Tulsa King, un boss in Oklahoma

La serie con Stallone fa il botto su Paramount+

Il nome Taylor Sheridan dirà poco o nulla alla maggior parte degli appassionati lettori che ci seguono ogni mese. Eppure, se vi dicessimo che si tratta dell’attore che ha interpretato il vice sceriffo David Hale nella serie “Sons of Anarchy”, forse qualcuno esclamerebbe: “Ecco dove l’ho visto!”. In verità la carriera di attore di Sheridan non è stata granchè. Ma sta andando decisamente meglio quella da sceneggiatore. Sheridan, abituato a lavorare in una serie di successo come SOA, sta sfornando successi in serie: Mayor of Kingstown con Jeremy Renner, 1923 con Harrison Ford e Helen Mirren e appunto Tulsa King, con la quale ha portato Stallone ad essere protagonista di una serie TV per la prima volta in carriera. Pensate che Sheridan ha creato la serie durante la pandemia da Covid-19 e in una settimana ha ideato la serie, scritto l’episodio pilota e reclutato Stallone come protagonista.
Sei mesi di set, nel 2022, e i nove episodi della prima stagione erano pronti. Sono stati distribuiti attraverso il canale Paramount+, che in Italia si può vedere in abbonamento a 7,99 euro al mese. Ma ci sono 7 giorni di prova gratuita, per cui potete riuscire tranquillamente a vedervi la serie durante il periodo di prova. Ed è stato un vero successo: uscita il 13 novembre 2022, Paramount+ ha dichiarato che in quel giorno c’è stato il maggior numero di iscrizioni nella storia della piattaforma. E dopo la trasmissione di soli tre episodi, è stato annunciato il rinnovo della serie per la seconda stagione.
Tulsa King racconta la storia di Dwight “The General” Manfredi, un ex boss di New York che, dopo 25 anni di carcere, si trova costretto a vivere nella cittadina di Tulsa in Oklahoma. L’uomo, resosi così conto di essere stato abbandonato da molti fedeli membri della famiglia mafiosa di appartenenza, decide di dar vita ad una propria cosca locale, reclutando in giro per la città improbabili e strambi personaggi, che lo aiuteranno a costruire un nuovo impero criminale in un luogo totalmente nuovo e diverso da quelli conosciuti sino ad allora.
Vale la pena di vedere questa serie? Secondo noi sì. Per tutti i contrasti che esprime: quelli temporali, quelli geografici, quelli sociali, quelli familiari, quelli di potere. Per la scelta di un cast variopinto e ben amalgamato. E perché c’è Sylvester Stallone, che avrà pure 75 anni, ma alla fine il migliore è sempre lui.

di Ubaldo Saini