TREVISO sempre più un riferimento dal punto di vista produttivo e turistico

Dialogo pre Giro d’Italia con Andrea De Checchi, vicesindaco di Treviso e assessore alle politiche per lo sport ed il benessere psico-fisico della persona.

Seduta al caffè La Torre, perduta in amabile conversazione con Chiara, una leggera brezza a rinfrescarmi la fronte, attendo l’ora per intervistare il vicesindaco della città di Treviso, l’avv. Andrea De Checchi. Lo stretto corridoio medioevale mi proietta sulla scena di una vacanza e lo

PASSERINI . AG.FOTOFILM TREVISO .GHIRADA, FESTA 30 ANNI DEL BENETTON BASKET

sguardo sui passanti ed avventori conferma questa sensazione: turisti di lingua germanica, rugbisti di lingua inglese, belle ragazze di parlata trevigiana.
In una via dal piacere lento, anche le biciclette sono troppo veloci. I bikers scendono: il 26 maggio la 18ma tappa del Giro d’Italia 2022 colorerà anche il centro storico.
L’orologio di Piazza dei Signori mi ricorda che devo transitare in un altro luogo storico: Ca’ Sugana. Rapidamente gli arti inferiori mi conducono all’anticamera dell’ufficio del vicesindaco. I ritratti di Napoleone impreziosiscono le pareti stuccate. L’ossimoro della grazia e della guerra: allora come ora.
La porta lignea si apre. Oltre la linea della scrivania, sorride il viso fresco dell’avvocato più esperto di trevigianità, fra gli oltre duemila avvocati, del Foro di Treviso. E pure fra i più attrattivi per la clientela, in ragion della sua dichiarazione dei redditi. Mi sovvengono le parole del mio antico mentore Nane Paladini, professore universitario e storico: “la democrazia italica dovrebbe rivalutare l’opportunità di una scelta dei professionisti della politica per censo”. Erano gli anni di Drive In e del Partito Socialista pigliatutto.
C’è sicurezza nella stretta di mano e nel portamento. La stessa che mostrava nei lavori di preparazione del Piano per la Mobilità della Città di Treviso, quando partecipavo ai workshop in rappresentanza dei cittadini residenti di uno dei quartieri del centro storico. Parleremo anche di Treviso Fund, un provvedimento varato il 5 maggio del 2020, subito dopo il primo lock down, dalla Giunta trevigiana: quattrocentomila euro di contributi erogati ed un sostegno reale a centodiciotto imprese pari ad oltre quattro milioni di liquidità immessi nel territorio. Un bastione contro l’usura.
Il dialogo comincia sotto un caldo raggio di luce ed una mascherine di protezione.

In questo momento storico, qual è lo sguardo e il supporto di questa amministrazione nei confronti delle attività produttive che insistono o scelgono Treviso come destinazione?

“Treviso grazie ad una programmazione continua di eventi, molti dei quali particolarmente attrattivi e di respiro nazionale ed internazionale, sta diventando sempre più un riferimento dal punto di vista produttivo e turistico. Ma oltre all’offerta ci sono sicuramente alcune iniziative di particolare rilievo come gli spazi raddoppiati per plateatici e dehors, da 3.300 a 6.900 metri quadrati per 222 imprese.

ZAGO AG.FOTOFILM TREVISO CONFERENZA STAMPA, BILANCIO DI FINE ANNO DELLA GIUNTA CONTE, IN FOTO ANDREA DE CHECCHI

Non dimentichiamo inoltre il Tre-viso Fund, provvedi-mento a sostegno delle attività produttive e delle imprese nel pro-cesso di ripartenza dall’emergenza Covid, voluto per contenere gli effetti negativi che la pandemia ha pro-dotto nel tessuto socio-economico locale e nazionale. Il progetto prevedeva un budget finanziario complessivo del Comune di Treviso di cinquecento-ventimila euro ai consorzi che garantiscono l’erogazione di garanzie ai comparti dell’industria, del commercio, dell’artigianato e dell’agricoltura generando finanziamenti fino a cinque milioni di euro per imprese e attività commerciali, che hanno potuto così programmare il rilancio delle rispettive realtà dopo mesi di chiusura tramite un’istruttoria semplificata”.

Dallo studio sulla mobilità ed il traffico da lei condotto, avrà tratto elementi di opportunità in
merito ai bisogni di adattare il quadrante trevigiano alla grande viabilità su strada e rotaia.
Quali linee di azione intende sviluppare nel tempo del suo attuale mandato?

“Gli studi effettuati sulla mobilità evidenziano l’uso dell’auto anche per tratti di strada particolarmente brevi. Per questo stiamo concretizzando l’obiettivo di creare un grande polo intermodale della mobilità, con la nuova stazione MOM all’ex Cuor, la riqualificazione della stazione ferroviaria e la bike station che permetterà maggiore comodità e spostamenti veloci partendo proprio dalle stazioni dei mezzi pubblici. Nondimeno, il Terraglio est e IV lotto della Tangenziale risulteranno fondamentali per alleggerire il traffico lungo le arterie principali della Città”.

In che misura identità urbana, mobilità e grande viabilità su strada e rotaia tengono conto di una politica trevigiana per le attività produttive?

“Ritengo che una mobilità che tenga conto delle nuove sensibilità, della comodità e della possibilità di arrivare con i mezzi pubblici e privati a ridosso del centro – in questo senso sarà fondamentale il nuovo Park Vittoria – sia da ritenersi strategica anche per le attività produttive. Il cittadino o l’utente che trova nella città le comodità per rendere l’esperienza confortevole è destinato a tornare ed a fidelizzarsi. Ecco perché stiamo lavorando affinché grande mobilità, ciclabilità e pedonalizzazione siano in completa armonia”.

Il 2022 è l’anno di Treviso Capitale Europea dello Sport. Dal 2008 lei si occupa di sport trevigiano. In questo mandato anche di benessere psicofisico della persona. Trova che i suoi concittadini godano di buona salute oltre che di bell’aspetto?

“Treviso è Città europea dello sport ma è anche una delle capitali italiane in svariate discipline: penso al ciclismo, praticato da tantissimi trevigiani anche grazie all’appeal di brand storici come Pinarello, pioniere di questo sport nel nostro territorio. Penso poi al rugby, con il Benetton, al calcio che è ancora amatissimo dai ragazzi e al basket. Ma ci sono altre discipline, come la canoa, il tennis, il paddle, particolarmente apprezzate e frequentate. I trevigiani mangiano bene e si tengono in forma. Anche questo è uno dei benefici dello sport”.

di Sabrina Danieli Franceschini