Un motivo ci sarà se ci piace questo locale.
Sarà il luogo? Quel quartiere di Santa Maria della Rovere, in via Felissent, prospiciente la chiesa, in fronte al Tatobar ma scostato dai portici e dal campanile che restano sempre appannaggio dei nativi e non si lasciano conquistare dagli “oriundi” siano essi di Salerno o di Buenos Aires. Sarà che ci arrivo comoda a piedi, in bici e perfino in auto, trovando parcheggio nelle immediate vicinanze? Sarà il pergolato fronte strada dove trovo rifugio dalla pioggia o dal sole accolta dai padroni di casa? O dall’innovazione della consegna a domicilio delle ottime pizze?
Sarà l’arredamento che conserva tutti gli elementi psichedelici dell’arredo anni Settanta? Lampadari a soffitto coloratissimi come palle di biliardo; vetrate divisorie e sfumate in colore diverso dai lampadari ma in accordo con le tovaglie, stiratissime dei tavoli quadrati, contornati da sedie impagliate con schienali alti, sui pavimenti di marmi lucentissimi. Elementi lignei sulle pareti di un rosso mattone ospitano con calore esposizioni temporanee di artisti contemporanei che i golosi avventori forse apprezzano, forse distrattamente osservano, il naso e la bocca ben aperti sul boccone di pizza fumante infilzato dai rebbi della forchetta.
Sarà per le proposte a menu? Pizze fantasiose e cucina capace di mescolare tradizione campana e veneta in porzioni ampie, che “il corpo non ha da risentire se la vita si fa dura”.
Sarà senz’altro per le pizze, incredibilmente varie, sarà per la cortesia del servizio, sarà che quando ci torno, trovo gli amici che la vita mi ha regalato ed il sorriso che la quotidianità a volte ci ha negato.
Ieri sera il manipolo di redazione converge su pizza regina, pizza coi funghi porcini, pizza ai broccoli ed alici; gli avventori arrivano a singhiozzo, come la pioggia che batte sui vetri. Ad ogni ingresso il viso sorridente del titolare ricompare a spiegare le proposte e la veloce cameriera di sala provvede a placare l’attesa con la bevanda favorita dal commensale.
E sarà quel che sarà, che noi di Treviso30news, col green pass, la pizza da Carla ce la possiamo godere, tra un bicchiere di Coca ed una bionda nel boccale, a ragionar di rosse che ti danno l’amore e di Nobel in erba che lasciano Treviso per insegnare a Londra.
di Sabrina Danieli Franceschini