Canella Vini

Da piccola realtà a impresa di successo con la creazione di “Bellini”.

Tutto inizia nel 1847 a San Donà di Piave durante la seconda Guerra Mondiale  all’Osteria del Forte ’48 gestito dalla signora Giovanna che incarica il figlio Luciano, adolescente, di cercare del vino fatto da contadini delle vicinanze da vendere all’Osteria.
Si fa quindi regalare da un produttore di spuma locale delle bottiglie usate con chiusura a tappo meccanico. Dolcifica e rende frizzanti questi vini in maniera artigianale e li fa servire in Osteria ottenendo subito un certo riscontro.
Visto il successo anche le Osterie vicine chiedono la fornitura di bottiglie e Luciano inizia così l’attività, espandendosi rapidamente alla vicina Jesolo, che iniziava la sua storia, e quindi a Venezia dove questi vini erano particolarmente apprezzati nei “bacari”.
Ben presto Luciano si innamora di un vino allora molto poco conosciuto, il Prosecco e in alcune foto storiche di famiglia si nota la bottiglia di Prosecco di Valdobbiadene che fin da allora costituisce buona parte della loro produzione.
Ora il timone dell’azienda è passato nelle mani dei figli e a parlarcene è Lorenzo, ora sessantenne.
Come nasce nel 1988 l’intuizione di produrre il Bellini, il cocktail veneziano famoso nel mondo, quindi un aperitivo, da affiancare ai vini che già producevate?
“Negli anni ’80 la produzione vinicola nazionale entra in crisi a causa del calo di consumi e per lo scandalo del Metanolo che ha danneggiato tutti i produttori vinicoli, di ogni livello.
Per necessità, quindi, Luciano ha l’intuizione della sua vita; mettere in bottiglia il già celebre cocktail veneziano in bottiglia. L’ idea fa ripartire l’azienda e apre le porte ai mercati internazionali”.
Quando Luciano è mancato le redini dell’azienda sono passate nelle sue mani e in quelle delle sue sorelle Alessandra, Nicoletta e Monica. Come vi siete divisi i compiti?
“Il passaggio è stato graduale, siamo in quattro ma con caratteri diversi, questo ha fatto in modo che ognuno trovasse il suo ruolo. Credo che l’unità sia fondamentale nelle imprese di famiglia, è la forza che fa superare gli inevitabili momenti difficili che ogni Azienda incontra nel suo percorso”.
I suoi figli sono entrati in azienda, è la terza generazione, la tradizione della famiglia Canella continua…
“Tommaso, il maggiore è in azienda da qualche anno. Anche questo passaggio è stato graduale e naturale. Alvise, Marco e Edoardo sono ancora studenti giovani ma già iniziano a collaborare. Chissà…”.
In questi anni avete fatto importanti investimenti in trasmissioni televisive di successo, nelle sponsorizzazione sportive, e nei grandi eventi soprattutto nella città di Venezia. Quanto è cresciuto in questi anni il brand Bellini?
“Da sempre collaboriamo con Venezia affiancando il nostro aperitivo agli eventi più importanti. Mi ricordo un Capodanno in Piazza San Marco dove sono stati serviti più di 10.000 Bellini. Per pubblicizzare il nostro Bellini abbiamo creduto da sempre nel product placement sia in trasmissioni televisive che cinematografiche. In particolare il programma Rai “l’Eredità” con il quale collaboriamo da molti anni,  e che ci ha portato una grande notorietà portando il Bellini nelle case di moltissimi italiani all’ora dell’aperitivo”.
Da qualche anno coltivate dei pescheti vicino al Piave, produzione a kilometro 0 e maggior controllo della qualità della frutta.
“La nostra “mission” aziendale è produrre cocktails che impiegano materie prima di qualità al fine di non utilizzare nessun tipo di aroma aggiunto.
Per questo motivo abbiamo deciso di produrre “in casa” una buona parte delle pesche bianche che utilizziamo nella preparazione del Bellini. Per il “Rossini” impieghiamo fragole di qualità certificata “Candonga” della Basilicata, per il “Puccini” mandarini siciliani di Ciaculli, presidio slow food”.
Nel 2021 il logo Canella è entrato a far parte dei “Marchi storici di interesse nazionale”, un importante riconoscimento assegnato dal Ministero dell’Economia alle aziende che hanno sempre creduto nel Made in Italy. Una grande soddisfazione per la vostra famiglia.
“Da quasi settant’anni un simpatico cameriere identifica le nostre bottiglie.  E’ l’omino Canella che oggi è ufficialmente entrato a far parte del prestigioso registro dei “Marchi Storici italiani di Interesse Nazionale”, un importante riconoscimento che lo Stato Italiano, e in particolare il Ministero dello Sviluppo Economico, assegna alle Imprese che con il loro impegno hanno fatto la storia del tessuto imprenditoriale italiano.
Si tratta di nomi come Saila, Olio Sasso, Birra Forst, Amaro Lucano, Cirio, Sperlari, Ferrari e Antinori, solo per citarne alcuni in campo alimentare.
Essere annoverati tra i marchi storici d’interesse nazionale ci riempie di orgoglio e testimonia il valore storico della nostra Azienda da sempre impegnata nella valorizzazione del Made in Italy”.
di Andrea Vidotti