Dai campi di calcio all’azienda di famiglia.
Sempre con ottimi risultati.
Dal 1939 Crescente Arredamenti rappresenta l’eccellenza per l’arredo d’interni e la progettazione degli spazi a Mogliano Veneto un negozio che nonostante i suoi 83 anni riesce ad essere sempre al top per serietà, competenza, professionalità e per l’alta qualità che la sua gamma è in grado di offrire.
Da diversi anni la gestione dell’azienda che conta sei dipendenti più i montatori esterni, è affidata ai fratelli Nazzareno e Jonny che stanno facendo un lavoro egregio.
“Siamo alla terza generazione -dice Nazzareno- e serviamo negozi in Italia e all’estero con le nostre proposte “chiavi in mano”.
In che senso?
“Ai clienti mettiamo a disposizione diverse soluzioni ma possiamo arrivare anche ai progetti, pavimenti sanitari, accessori oltre a naturalmente un arredamento di gran-de classe”.
Quanto ha inciso la pandemia sul vostro settore?
“Direi niente anzi ci ha per-messo di lavorare ancor di più. La gente è rimasta bloccata a casa ed in questa situazione ha potuto vivere le mura domestiche con maggior intensità magari accorgendosi che man-cavano alcuni accessori che poi hanno acquistato”.
Quale la vostra mission?
“Lavoriamo soprattutto sulle ristrutturazioni, ci piace iniziare e finire una casa o un apparta-mento creando dal nulla una dimora. Ci piace l’idea di “Chiavi in mano”. Per chi è alla ricerca di un servizio completo che va oltre la fornitura degli arredi di serie o su misura, possiamo essere un interlocutore esclusivo, curando oltre alla fase progettuale anche la realizzazione delle opere edili come cartongessi, pitture e impianti.
Garantendo il coordinamento e la qualità dei lavori. Poi puntiamo sulla Progettazione. Ovvero elaboriamo soluzioni conformi alle esigenze e richieste più disparate, con un occhio di riguardo agli aspetti logistici, strutturali ed estetici.
Ci occupiamo direttamente della progettazione coordinando le diverse maestranze al fine di raggiungere gli standard di progetto più elevati, curando ogni singolo aspetto dell’architettura: dagli studi preliminari e rilievi alla progettazione esecutiva fino alla realizzazione degli arredi sartoriali. Sviluppo di molteplici distribuzioni planimetriche, di particolari costruttivi e la scelta di ogni singolo elemento, dai materiali alle texture.
Lei ha avuto anche un passato da calciatore, ce ne parla?
“A 14 anni entro nel settore giovanile del Treviso e vedo dire che per me è stata una esperienza davvero entusiasmante e mi ha permesso di portare il “fare squadra nel calcio” a “fare squadra nella mia azienda. Inizio con i Giovanissimi poi passo agli Allievi, Primavera e poi all’esordio in prima squadra a Fano”.
Quali allenatori ricorda con maggior piacere?
“Piero Bortoletto, Sponchiado ma soprattutto Luciano Magistrelli vero maestro di sport e di vita. Poi ho giocato con il Mestre, Dolo e Mogliano ma una lunga serie di infortuni mi hanno precluso la carriera tanto da appendere le scarpette al chiodo molto presto”.
Qualche aneddoto…
“Torneo della Marca Treviso-Vicenza siamo in vantaggio per 2-0 con doppietta mia poi l’allenatore berico manda in campo un tale Roberto Baggio che in dieci minuti realizza due gol facendo ammattire la nostra retroguardia e poi si capì il perché…. Poi, alcuni anni dopo un mio gol a Caerano a tempo quasi scaduto salva il Dolo”.
E come dirigente?
“Alla pari di Campedelli del Chievo sono stato il più giovane presidente di una squadra di calcio. Avevo 26 anni e avevo appena smesso di giocare e divento il massimo dirigente del Pro Mogliano passando dalla Promozione all’Eccellenza.
Avevamo una squadra fortissima con Ennio Gazzetta in panchina e in campo i vari Bepi Pillon, Gallina, Marchesin poi per impegni di la-voro ho dovuto lasciare”.
E adesso?
“Quando posso mi vado a vedere alcune partite ma mi metto in un angolino perché non voglio avere nessuno a fianco a me che parla, brontola e magari fa il saccente parlando di tattica, schemi e moduli”.
Ha qualche squadra di preferenza?
“Quella dove gioca mio figlio Marco”.
Un altro calciatore in famiglia?
“Per molti anni è stato nel settore giovanile del Milan giocando con Colombo, Maldini e molti altri poi per una serie di situazioni che preferisco non dire è tornato a casa e ora gioca in Eccellenza a San Donà. Ha giocato anche in D a Mestre e in Eccellenza con la Liventina Il suo ruolo è centrale di centrocampo ma per la sua stazza (195 cm) l’allenatore lo schiera spesso centrale difensivo perché di testa non perde una palla”.
E se Marco marcasse Nazzareno. Come finirebbe?
“Bella domanda. Non saprei ma credo che la mia vivacità e continuo pressing lo potrebbe mettere in difficoltà. Sarebbe da proporla alla Play Station… “.
di Giampaolo Zorzo