MARINA DENTI: “Chiedevo incrociando le dita”.

Il buio del male oscuro.

“Chiedevo incrociando le dita”, è un breve testo dove Marina Denti si mette a nudo per far capire che spesso l’apparenza inganna e che per conoscere una persona bisogna avere la voglia e il tempo per vedere e non solo guardare chi si ha di fronte.

A volte le parole possono essere proiettili.
“Dobbiamo pensare -dice Marina- che prima di ferire, anche solo con le parole e i gesti, bisogna essere sicuri che non sia proprio quella ferita a far crollare chi hai davanti e che spesso basterebbe fare agli altri quello che piacerebbe facessero a noi stessi”.

Perchè ha scritto questo libro?
“Chiedevo incrociando le dita”, vuole solo essere d’aiuto a tutte quelle persone che come me vivono sospese trovandosi spesso a testa in giù. Ho tenuto per me le parole per tanto tempo, perché non ero certa che si potesse capire, lo chiamavano il male oscuro perchè spesso si brancola nel buio, ma con quello che stiamo vivendo mi sono resa conto che molti giovani, costretti alla solitudine per l’epidemia si sono trovati ad affrontare la sofferenza dell’anima, decidendo che questo era il momento giusto per far capire a chi legge che si può sopravvivere e che se ci guardiamo attorno spesso la verità emerge facendosi largo tra mille bugie che ci vengono raccontate per farci sentire diversi, strani, inadeguati quando l’essere diversi dovrebbe essere un pregio e non un difetto in una società omologata in individui tutti uguali.
“Chiedevo incrociando le dita”, non vuole essere niente di più di quella che sono.

CHI E’ MARINA DENTI

Marina Denti nasce a Treviso nel 1963, vive a Milano, Torino per poi trasferirsi definitivamente a Treviso che diventa così la sua città. Inizia il suo viaggio nel mondo della pittura fin da giovanissima e nel 1991 fa la sua prima esposizione a Cà dei Ricchi in pieno centro a Treviso. Successivamente viene chiamata a partecipare a molte mostre sia in Italia che all’estero (Parigi, Londra, Innsbruck), ottiene vari riconoscimenti e premi con Arte in Fiera Dolomiti, collabora con gallerie d’Arte a Treviso, Firenze, Monreale e Padova.
E’ inserita nell’archivio della storia dell’Arte della Maison D’Art e nel 2020 sarà una degli artisti dell’Atlante dell’Arte di De Agostini. Da sempre collabora nel campo dell’arredamento con le sue opere. Il suo lavoro si basa sullo studio del colore formando una sorta di volteggi che si ispirano quasi sempre alla danza, la sua prima passione. Ama chiamare le sue opere pannelli decorativi, in quando possono trasformare un ambiente dando colore e luce alle pareti.
Insegnante di danza per vent’anni a dedicato la sua vita a bambini e animali. Da anni si occupa di moda insegnando psicologia del colore e tutto quello che riguarda l’immagine all’interno dell’accademia del fashion.
Amante di tutto quello che può dare emozione di cimenta anche nel campo della fotografia e della scrittura ispirata da quello che vede e che sente, trasformando la realtà in una sua visione personale.

di R.C.