LA RADICALE SALVEZZA DI FONDAZIONE CASSAMARCA E CA’ SPINEDA.

Il presidente GAROFALO: “ora siamo seri investitori istituzionali”.

La sala stampa di Ca’ dei Carraresi accoglie la conferenza stampa per i saluti di fine anno del presidente di Fondazione Cassamarca prof. Avv. Luigi Garofalo. Al suo fianco il segretario generale Carlo Capraro, cinquantenne coneglianese, studi economico-finanziari ed esperienze multinazionali. Lo sfondo rosso s’accompagna al rosso del marchio Unicredit. Chissà se gli arredatori di trent’anni fa ne avevano tenuto conto.
Il presidente Garofalo, emerge col capo argenteo dal lungo tavolo messo a barriera del pubblico. Ha scelto un appuntamento di rito per comunicare un risultato straordinario: il pareggio di bilancio di Fondazione Cassamarca nel secondo semestre del 2021; a dirla tutta, e sempre previsionalmente, addirittura un sensibile avanzo di bilancio, positivo di oltre centomila Euro. Di qua della barriera, a semicerchio, sulle poltroncine vellutate e beige i rappresentanti della stampa locale e l’ANSA. Una rapida ed altrettanto incisiva sintesi del primo triennio dell’Era Nuova, precede l’annuncio della “radicale salvezza” di Fondazione Cassamarca e della sua società strumentale Ca’ Spineda. La notizia si espande nel petto del presidente Garofalo e, spinta dall’eloquio misurato, raggiunge i cuori e le facoltà cognitive dei presenti. Il professor Garofalo cita i capisaldi della colossale opera di “rinascimento” compiuta durante il suo primo mandato: rinomina dell’intero consiglio d’indirizzo; teatro comunale restituito alla città; conservazione di tutti i posti di lavoro in Fondazione e controllata; soluzione consensuale dei rapporti con le due università e riscrittura degli accordi che le legano alla città di Treviso. Annuncia altresì che questo prospettico avanzo di bilancio permetterà di proseguire la strategia intrapresa dal team Garofalo: qualificare Fondazione Cassamarca quale serio investitore istituzionale di standing internazionale.
Sopra le sedie beige, sopra i maglioncini da lavoro, si alzano le domande dei giornalisti locali: “Presidente, ci spieghi bene come avete liberato dai debiti la Fondazione Cassamarca e la strumentale Ca’ Spineda”; “Presidente, avete raggiunto gli obiettivi con degli oculati e redditizi investimenti in borsa?”;
“Presidente, ma che riduzioni draconiane dei costi avete compiuto per conseguire il risultato epocale del pareggio di bilancio dopo tre anni?”
Oggi Garofalo, il professore di diritto romano e fondamenti del diritto europeo a Padova, colui che non ammette ritardo accademico alle sue lezioni né apprezza l’ineleganza dei suoi studenti, quell’avvocato espertissimo di diritto amministrativo legge chiarissimamente i numeri che lo consegnano alla storia dei salvataggi bancari italiani, diversamente e meglio di quanto sia ac-caduto alle popolari venete. 2018, anno dell’investitura a presidente, Fondazione chiude a giugno con un rosso di 77 milioni di Euro; nel 2019 lo sbilancio è di “soli” 4 milioni; nel 2020 il dream team assorbe anche la svalutazione del portafoglio titoli Unicredito per 56,74 milioni di Euro; il bilancio previsionale del 2021 si annuncia come quello del rientro fra i grandi del sistema finanziario internazionale.
In mezzo ci sono gli sforzi di una squadra che ha saputo remare compatta, la semplificazione delle linee di “business”, la conseguente e durissima compressione dei centri di costo.

“Abbiamo conservato tutti i posti di lavoro, sostenuto la presenza delle Università di Padova e Venezia, aperto i Palazzi di Fondazione alla città ed ai visitatori. Il prossimo traguardo è allineare la composizione dei nostri asset a quanto disposto per le Fondazioni Bancarie: 15% immobiliare, 85% finanza. – annuncia in conclusione dell’incontro con la stampa l’avv. Prof. Luigi Garofalo, presidente di Fondazione Cassamarca, fondatrice ed azionista per lo 0.09% di Unicredit uno dei principali gruppi finanziari europei e la banca leader in Italia.
Uno dei più grandi sogni realizzati dai Veneti.

di Sabrina Danieli Franceschini