“Abbiamo fatto tante cose positive ma siamo anche consapevoli di dover crescere in alcuni aspetti, in primis in fase realizzativa. Giochiamo in un campionato tra i più competitivi, con squadre di assoluto valore, occasioni in una partita non ne capitano tante e se non riusciamo a concretizzarle, poi è difficile vincere”.
In casa Benetton questa è ormai un’opinione comune, sia dello staff, sia dei giocatori. Nelle prime 4 uscite dell’United Rugby Championship, il Benetton ha fatto vedere di essere una squadra che è cresciuta tantissimo, gioca un rugby piacevole, intenso, ma spreca troppo. E’ successo in tutte le gare disputate finora e se nelle prime due è riuscita in qualche maniera, in rimonta, a vincere, nelle successive due ha pagato caro l’incapacità realizzativa di alcuni momenti. Così, dopo i successi contro gli Stormers sudafricani e l’Edimburgo, il Benetton ha perso a Belfast contro l’Ulster e poi ha centrato una mezza vittoria con gli Ospreys, una mezza vittoria, perché se il successo vero è andato ai gallesi, il Benetton è riuscito comunque a conquistare due punti grazie ai bonus, offensivo per le 4 mete realizzate, difensivo per lo scarto di appena 3 lunghezze di scarto nel risultato finale. In ogni caso è stata un’occasione persa, basti pensare che in 14 minuti del secondo tempo i trevigiani di Marco Bortolami sono riusciti a segnare tre mete e recuperare un divario di 19 punti, mentre nei primi 30 minuti della gara, pur dominando, sia territorialmente che nel possesso, hanno realizzato una sola meta e non sono stati in grado di segnarne almeno altre tre che avrebbero dato una severa spallata all’avversario. Treviso gioca, diverte, si fa rispettare, anche a livello difensivo riesce a tamponare bene, tuttavia ha grosse difficoltà a segnare, a trasformare in mete e quindi in punti preziosi, una certa supremazia che è stata evidente in quasi tutti i minuti fin qui giocati. Persino a Belfast – contro l’Ulster capolista e unica squadra tra le 16 partecipanti alla rassegna a punteggio pieno, con 4 vittorie col bonus offensivo – il Benetton ha avuto un periodo di grazia a livello di gioco, un periodo anche discretamente lungo, di almeno 25-30 minuti di dominio quasi assoluto, durante il quale però ha saputo concretizzare solamente una delle 4 azioni da meta avute. Troppo poco per sperare poi nella vittoria.
“Dominiamo nel gioco, dominiamo in alcune fasi della partita, ma non dominiamo nel risultato, a differenza dell’avversario che quando attacca riesce a portare a compimento l’azione” diceva il centro argentino Joaquin Riera dopo il match perso con gli Ospreys. Parole giustissime. Poi, resta il rammarico per non aver saputo, negli istanti conclusivi, piazzare la zampata decisiva, si dà la colpa a qualche decisione arbitrale che non ha soddisfatto, a qualche fallo commesso e che ha permesso all’avversario di vincere in volata. Invece, sarebbe da fare un’analisi più profonda, capire che se si verificano certe situazioni i problemi sono altri.
di Ennio Grosso