MARCO TORO, AMMINISTRATORE DELEGATO DI NISSAN ITALIA, PREMIA LA CONCESSIONARIA BORSOI

Un incontro di eccellenze oltre che una preziosa occasione per ripensare il domani della mobilità locale e non solo. La visita di Marco Toro, amministratore delegato di Nissan Italia, alla concessionaria trevigiana Borsoi è stata ben più che una mera cortesia: il numero uno italiano della Casa costruttrice giapponese ha conferito allo storico rivenditore il Nissan Italia Award, un riconoscimento ambitissimo e che premia le tre migliori realtà commerciali nazionali rientrando in una graduatoria globale che coinvolge oltre 4mila concessionarie sparse nel mondo. Borsoi ha ottenuto il premio grazie non solo alle costanti vendite di veicoli ma all’elevatissimo grado d’apprezzamento espresso dalla clientela: contattati da Nissan Italia, i trevigiani che hanno acquistato la loro vettura nel punto vendita posto all’inizio della Castellana hanno confermato il 98% di massima soddisfazione per l’attenzione rivolta dai venditori e il 95% per l’assistenza tecnica e customer care. Livelli di assoluta eccellenza che hanno proiettato Borsoi al top del panorama nazionale. Basti pensare al fatto che da sola la concessionaria Borsoi vanta una quota totale mercato del 3,4% (che diventa del 4% solo nel canale privato), superando di gran lunga la media italiana; il fatturato dei ricambi supera del 20% il dato nazionale medio mentre la clientela trevigiana ha dimostrato di gradire particolarmente la flessibilità dei prodotti finanziari abbinati, scegliendoli in 8 casi su 10 (+10% rispetto al resto del Paese).

Nel corso di una piacevole chiacchierata che ha accompagnato la premiazione, l’ingegner Toro ha spiegato i piani di sviluppo a breve e medio-lungo termine della mobilità nazionale e globale e le idee di Nissan per il futuro del trasporto persone. “La svolta elettrica rappresenta il domani – ha rivelato – E Nissan è stata la prima a crederci davvero. La Leaf, il nostro modello a catalogo, è ormai sul mercato da oltre dieci anni ma ancora di più la percentuale di clientela full-electric è in forte ascesa. Bastano pochi dati per capirlo: tre anni fa la fetta di mercato delle vetture elettriche era dei 2%, oggi è del 10 ed il trend indica continue richieste”.

Ma come si convince la clientela? Non sarà semplice vincere la diffidenza.

“La ricerca tecnologica è continua ed improntata ad una evoluzione costante. L’aumento dell’autonomia e delle funzionalità è importante così come, a fronte di un aumento della richiesta, il minor costo al cliente della vettura. Investiamo molto anche su entertainment e infotainment con una costante interazione tramite smartphone, tanto che ormai è possibile controllare buona parte delle funzioni dell’auto (guida a parte, è ovvio) da remoto, con una semplice app sul telefonino. Pensate: si può sbloccare la serratura a distanza, controllare il raffrescamento o il riscaldamento, verificare anche se il figlio neopatentato ha ecceduto con l’acceleratore nelle sue prime uscite alla guida”.

Nissan è tradizionalmente fortissima nel crossover e nell’offroad. Pensate di ampliare la gamma?

“Abbiamo tante soluzioni per le esigenze del cliente ma avendo praticamente inventato il concetto di crossover, con Qashqai prima e Juke poi, non intendiamo distrarci da dei segmenti altamente competitivi. Basti pensare al fatto che negli Stati Uniti, uno dei mercati più importanti in assoluto, Nissan rappresenta il primo competitor non autoctono ed uno dei brand più apprezzati. Per il mercato europeo le soluzioni sono diverse ma confermo il fatto che lo studio del comportamento della clientela nei vari ambienti del pianeta influenza le scelte strategiche della Casa: può accadere che un modello venga ad esempio venduto in USA e Canada prima di essere trasferito in Europa per una commercializzazione diffusa”.

Tornando all’elettrico, sarà davvero il vettore del futuro?

“Lo crediamo. E non solo per la richiesta che aumenta sempre più. È pur vero che oggi buona parte del parco elettrico circolante è concentrato nelle flotte aziendali o nei contratti per forniture lavorative, ma è in atto una vera rivoluzione delle abitudini. Ce ne stiamo accorgendo anche noi, definendo le nostre strategie per la comunicazione: si comincia con l’ibrido, magari per provare, e dopo un po’ si considera anche l’elettrico. Sarà una svolta magari non rapidissima ma ci si arriverà”.

E come si potranno coniugare le lunghe attese di ricarica con una società frenetica che impone tempi rapidi? Oggi un pieno di carburante richiede 2-3 minuti mentre la stessa operazione per le batterie di una vettura impone una sosta anche di due ore…

“Ci stiamo già pensando. È chiaro che gli spazi di sosta con annessa colonnina in futuro dovranno aumentare, ma non è solo quello il problema. Per questo motivo abbiamo cambiato approccio con i centri commerciali, proponendo ad esempio non più la vettura in esposizione ma la realizzazione di punti di ricarica che attirino la clientela, la quale può svagarsi all’interno e comprare l’occorrente mentre la propria auto completa il ciclo di riempimento della batteria. Dovremo sederci ad un tavolo anche con le catene di distributori di carburanti per pensare ad un futuro senza combustibili fossili ma con colonnine: si tratterà anche lì di capire come agire per garantire al cliente il rispetto delle sue esigenze e tempistiche, ma credo che non sarà un problema. E l’arrivo sul mercato di sempre più modelli, sempre più affinati, con sempre maggiori dotazioni ed un costo che si ridurrà anno dopo anno, favorirà questo tipo di svolte”.

di Federico Bettuzzi