L’ex maratoneta Rosanna Munerotto

Dalla “corsa dea Pitona”, alle Olimpiadi di Seoul e Barcellona e medaglia di bronzo ai Mondiali.

Rosanna Munerotto è nata a Santa Lucia di Piave 60 anni fa e nel comune del Piave ha mantenuto la residenza. La sua vita è fatta di corse continue per gli allenamenti per essere competitiva nelle varie maratone che erano la sua specialità.
Rosanna cosa ricorda con maggior piacere?
“Quando prendi parte ad una olimpiade con la nazionale del tuo paese è una gioia incredibile ma anche la prima convocazione con la maglia azzurra per una corsa campestre a New York.
Qualche rammarico?
“E’ chiaro che uno pensa sempre ad avere e ottenere il massimo ma se devo fare un bilancio allora mi ritengo fortunata e appagata. Ma quanta fatica e quanto allenamento”.
Come è iniziata la sua avventura sportiva?
“Ho avuto la fortuna di nascere in una famiglia dio sportivi con mio padre che è stato un buon ciclista. Un giorno, per scherzo, mi iscrivo alla “corsa dea Pitona”, che si svolgeva proprio sotto casa e da lì è nata questa mia passione. Mi sono iscritta alla società sportiva si Santa Lucia e mi ricordo che il mio allenatore era il vigile urbano del paese e con i suoi amici si partita tutti assieme alla mattina della gara ed era un divertimento unico”.
Faceva la professionista?
“Assolutamente no.  Lavoravo come commessa e a volte stavo in negozio anche dieci ore al giorno e questo mi creava qualche problema per allenarmi. Ho anche provato a chiedere dei permessi ma siccome le gare si disputavano al sabato proprio nel giorno dove i negozi hanno maggior flusso di persone, era impossibile senza pensare che mi allenavo all’alba prima di andare a lavorare o alla sera quando rientravo. Era una cosa che non poteva durare così ho preso una decisione che ha cambiato la mia vita”.
Quale?
“Appena mi sono resa conto che ero entrate a far parte del giro della nazionale ho mollato il lavoro e mi sono dedicata solo allo sport e tutto sommato non è andata male”.
Appese le scarpe al chiodo cosa ha fatto?
“Non ho avuto il tempo di pensarci che è nato Antonio e mi sono dedicata alla famiglia”.
Non ha mai allenato?
“Diciamo che dopo tanti anni, tante corse e tanti allenamenti ho avuto una specie di crisi di rigetto quindi ho voluto staccare la spina e ho aiutato mi marito, agente immobiliare, a mio figlio e a mia madre. A volte torno in pista ma solo per seguire i ragazzini”.
Corre ancora?
“Non molto, giusto per fare un po’ di allenamento e mantenermi in forma ma niente di impegnativo. Però conto di arrivare alla prossima gara in forma”.
Prossima gara?
“Volevo riprendere e partecipare alla maratona di New York ma mi iscriverò solo quando mio figlio Antonio sarà pronto per farla assieme a me. Intanto ci stiamo allenando…”
Ha avuto anche una esperienza nella politica. Ce ne parli.
“Mi sono messa in discussione e volevo fare qualcosa per il mio comune ma è stata una breve parentesi perché mio sono accorta che quello della politica non è il mio mondo”.

Il suo bilancio sportivo è comunque positivo.

Nel 1988 ha fatto il suo debutto olimpico con la Olimpiadi di Seoul. Ha finito nei 10.000 me ha concluso al quattordicesimo posto. Quattro anni dopo il Olimpiadi di Barcellona è andata di nuovo in finale. Questa volta si è dovuta accontentare del sedicesimo posto.
Ha ottenuto la sua migliore prestazione nel 1992 vincendo una medaglia di bronzo al campionato mondiali di mezza maratona nel South Shields. Il suo tempo di 1: 09.38 è stato superato solo dal Britannico Liz Mc Colgan (argento; 1: 08.53) e giapponese Megumi Fujiwara (Argento; 1: 09.21). Un anno dopo è diventata campionessa italiana di corsa campestre e ha vinto il Mezza maratona di Milano in 1: 11.07.
Nel 1992 ha debuttato nella maratona. La sua prima gara è stata la Carpi Marathon, che ha subito vinto in 2: 29.34. Un anno dopo ha rappresentato l’Italia nella maratona di Coppa del Mondo. Qui ha dovuto arrendersi prima del traguardo. Ai Campionati Europei di atletica leggera è andata meglio su questa distanza e si è classificata ottava. Nel 1995 ha vinto il Maratona di Torino in un record personale di 2: 29.31.
di Giampaolo Zorzo