Non e’ magia ma nuova economia: GAMINDO è il gioco del bene comune

Breve dialogo con Nicolò Santin, ventenne Startupper di Paese.

Un Veneto che cambia volto.
L’Osservatorio del Nord Est pubblica sul Gazzettino numeri e statistiche riferite alla percezione degli abitanti delle regioni del Nord Est sul tema imprenditorialità e qualità dell’imprenditoria: dopo dieci anni (2009-2021) un abitante su quattro pensa che la qualità dell’imprenditoria non sia all’altezza dei tempi.
La Fondazione Leone Moressa, corroborata dai rilevamenti della Camera di Commercio di Treviso e Belluno, assume che le nuove imprese in Veneto, imprese fondate da cittadini non autoctoni è cresciuta del 9,9%, una crescita costante nel periodo 2016-2021 sia in termini di unità d’impresa che di occupati. I settori oggetto di questo trend di sviluppo sono: moda, costruzioni, commercio, trasporti di cose e persone.

LA TREVISO CREATIVITY WEEK

Dal 2 al 8 novembre si è tenuta la Creativity Week .
Obiettivo: individuare idee e soluzioni impattanti in tema di Sostenibilità ed Economia Circolare, coerenti con uno o più dei diciassette Obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Premi di complessivi cinquantamila euro per i vincitori.
Non è magia ma nuova economia La fluidità dei dati e delle rilevazioni presentate offre un panorama di elevato dinamismo. Occasione perfetta per ascoltare l’opinione di Nicolò Santin, ventenne solare startupper di Paese, co-fondatore di Gamindo, un luogo dove giocare diventa virtù, vincitore di una precedente edizione. Gamindo ha vinto numerose startup competition, tra queste la Milano Startup Weekend, il Premio Nazionale Innovazione ICT, è stata accelerata da Plug and Play in Silicon Valley e da ultimo ha ottenuto anche il Seal of Excellence della Commissione Europea.

Dott. Santin, cosa significa essere uno startupper a Treviso?

“Significa dimostrare che al giorno d’oggi non bisogna necessariamente vivere nelle grandi metropoli per avviare e far crescere un’impresa tecnologica. Treviso è una città straordinaria, con molti talenti e capitali. Una città riconosciuta a livello italiano, e non solo, per esser stata in grado di far crescere realtà innovative come Benetton, De Longhi e Geox. Per noi è molto importante avere un legame con il territorio e, prima di partire per un percorso di accelerazione di tre mesi in Silicon Valley, abbiamo deciso di costituire la società proprio a Treviso. Da poche settimane, poi, abbiamo aperto il nostro ufficio nella mia città natale, Paese. Una piccola curiosità: l’ufficio dove ora stiamo è il negozio in cui mio nonno faceva il calzolaio. Nello stesso luogo, quindi, si è passati dal sistemare scarpe a creare videogiochi!”.

E’ utile essere uno startupper?

“Essere uno startupper, quindi avviare un’azienda tecnologica come una società di videogiochi, è sicuramente utile per esser sempre aggiornati sulle ultime innovazioni/tecnologie. A livello societario, poi, ci sono numerosi benefici per incentivare i soggetti privati o pubblici ad investire nella società e questo consente di accelerare la crescita del business. Fare startup, ma più in generale fare impresa, significa vivere costantemente sulle montagne russe. Ogni giorno ci sono alti e bassi. Diciamo che ci vuole lo stomaco forte, ma è un’esperienza stimolante e divertente.”.

Partecipa o ha partecipato alla Treviso Creativity Week? E qualsiasi sia la risposta, perchè?

“Abbiamo partecipato e vinto l’edizione del 2019 della Treviso Creativity Week. È stata una bellissima esperienza per raccontare la nostra realtà qui, tra le mura amiche, e per vedere tante altre startup da tutta Italia raccontare la loro idea di business. Credo che sia importantissimo organizzare eventi e manifestazioni di questo genere per dimostrare che non serve essere in Silicon Valley per partire con una propria idea. Anche Treviso può essere un ottimo punto di partenza, l’importante è non farsi scoraggiare e partire nell’inseguire quello che è il proprio sogno.”.

Ci presenti Gamindo in 700 lettere

“In Gamindo ci occupiamo di sviluppare videogiochi per le aziende che si vogliono promuovere in modo innovativo e soprattutto ad impatto sociale. Gamindo, in particolare, è un’applicazione gratuita che permette di donare senza spendere giocando con dei videogiochi da noi sviluppati e che integrano al loro interno un messaggio promozionale dell’azienda. Insomma, puoi convertire il tempo speso giocando in donazioni agli enti non profit. Alcuni dei brand con cui abbiamo lavorato sono Google, Coca Cola, Discovery, Lavazza, Barilla, Chiara Ferragni e molti altri.”.

Resterà nel settore dei GAME?

“Assolutamente sì! Siamo 2.7 miliardi di videogiocatori nel mondo, un numero in costante crescita. Il dato molto interessante è l’età media: 34 anni. Insomma, non giocano più solo i ragazzi ma persone di tutte le età. Io credo che i videogiochi non siano una minaccia, cosa che per fortuna ormai sempre meno persone pensano, ma una grande opportunità per educare, socializzare e intrattenere le persone. La nostra missione in Gamindo è dar valore al tempo speso delle persone giocando ai videogiochi, facendo del bene a loro e agli altri.”.

di Sabrina Danieli Franceschini